I riflettori

I riflettori bucavano il buio senza pausa e le vedette facevano del loro meglio in quella notte nera che logorava i nervi e bruciava gli occhi, fiaccando la volontà.

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Zanne d’acqua

Il mare era un ribollire di flutti senza uno schema logico: zanne d’acqua che addentavano l’aria dalle viscere del mare. La forza delle acque scavava il ghiaccio assalendolo e nutrendosene tenacemente, e il crepitio diventava sempre più intenso.

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Macchia verde

Alle 00:17, l’allarme del radar rimbombò in tutta la plancia: una macchia verdognola fece capolino sul limite delle ventiquattro miglia nel fondo nero del radar. Alle 01:28  l’isola di ghiaccio riempiva già metà del radar, ma a malapena si vedeva col binocolo.

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Frangenti

Alle 00:01 il Comandante fece virare di venti gradi, per non dare lo squarcio ai frangenti. Alle 00:03 le pompe entrarono in azione, riuscendo a espellere l’acqua che entrava. Alle 00:04 tutto l’equipaggio era in stato di allerta e pronto a qualsiasi evenienza.

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Cricche

Alle 23:00 ci fu il cambio. Alle 23:52 la sala macchine chiamò in plancia dicendo che c’era molta acqua nelle sentine. Alle 23:53 il comandante si diresse direttamente dal suo alloggio alla sala macchine. Alle 23:59 individuarono la falla tra il ponte quattro e il ponte cinque: le cricche avevano ceduto ulteriormente ‒ nonostante le saldature fatte.

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La ballata del vecchio marinaio.

“And now there come both mist and snow;  And it grew wondrous cold: And ice, mast-high, came floating by; As green as emerald”.* Pensò il comandante.

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Iceberg

Riaprì il portolano alla voce iceberg e rilesse una parte sottolineata: ‒ … la velocità di deriva degli iceberg è tra il 4% e 8% della velocità del vento  nella situazione meteomarina del momento, questo permette agli iceberg di spostarsi a velocità variabili, ma bisogna calcolare anche eventuali correnti marine. Con buona visibilità l’avvistamento può essere anche stimato a venti miglia, ma con scarsa visibilità bisogna affidarsi al radar. Alcuni situazioni utili per individuare gli iceberg possono essere: scricchiolio di ghiaccio, assenza di onda momentanea, nebbia a strisce, vento freddo… ‒ 

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Echi

La visibilità era pessima, ma il comandante sperava negli echi di ritorno sul ghiaccio che potevano essere molto forti. Continuava a fare calcoli e il risultato era sempre lo stesso.

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Il comandante

Le ore trascorrevano lente e il mare si stava accanendo sempre di più. Il comandante era in plancia già da dodici ore; ogni tanto prendeva il bollettino della Marina Argentina e lo rileggeva, poi lo lasciava cadere  sul tavolo da carteggio e, ballonzolando, andava a scrutare il radar.

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Malessere

Il malessere si impadronì di gran parte dell’equipaggio: gli uomini erano costretti a rimanere chiusi dentro, avvinghiati a qualcosa di stabile per mantenersi.

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