Asfalto

Il suolo è caldo, il sole picchia forte. Lungo la linea dell’orizzonte qualcosa sembra danzare tra i fumi trasparenti, deformandosi e poi riformandosi nell’aria bollente.
E’ blu, con la bocca quadrata e grigliata e ha quattro occhi gialli illuminati; sulla fronte il sole gli si riflette insieme al cielo. Ha due corna da cui esce un fumo denso e scuro, mentre al di sotto qualcosa gira. Si tira dietro un guscio argentato su cui riflettono i campi di grano e il resto del cielo. All’interno ci vive un uomo – qualche volta ci ho visto anche una donna. Ci stanno giornate intere là dentro a trasformare foglie di tabacco tritato in fumo e a bere da gusci colorati e lucenti che poi lanciano ai bordi della strada.

Devo affrettarmi ad attraversare prima che arrivi, ma scivolo male, non lubrifico, fa troppo caldo.

Ecco! Diventa sempre più grande: si avvicina, è enorme. Emette un suono forte, invadente, senza senso; già l’ho sentito questo suono, ha sempre la stessa modulazione sia di giorno sia di notte.

Fa troppo caldo, non lubrifico…

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