Ribollire

La nave uscì dallo Stretto di Magellano alle 06:12 alla latitudine di 52° e 62’ sud. Chiamarlo oceano Pacifico, quel ribollire di mare, era un ossimoro.

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Pampero forte

Il Pampero si era fuso a una depressione proveniente da sud sud ovest, lungo le coste Antartiche, con venti che superavano i duecento chilometri all’ora e onde alte come montagne che sovrastavano la nave, martellandola da poppa a prua; e pioggia, tanta pioggia.

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Pampero

Il giorno dopo vennero investiti da raffiche di vento meridionale così forti che la nave aveva difficoltà a stare in rotta. Il barometro scese fino a 940 millibar, la temperatura ebbe un calo di dieci gradi in meno di mezz’ora e il vento li percosse con tutti i suoi settanta nodi.

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Stretto

La nave imboccò lo Stretto di Magellano esattamente alle 11:20 ora locale, le onde oceaniche svanirono, e così la nave poté avere una navigazione più equilibrata al ridosso dello Stretto.

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Magellano

Nei Quaranta Ruggenti erano entrati due giorni prima, i Cinquanta Urlanti stavano là ad aspettarli con tutta la loro ululante forza, appena prima dello Stretto di Magellano.

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241°

Una luce color salmone invase il mare facendo risplendere la coperta gocciolante e illuminando i dorsi delle onde, la nave manteneva la rotta per 241°, nonostante il mare ostile. Pioveva da quattro giorni e la ricomparsa del sole fu una benedizione per tutti, anche per le persone in sala macchine, che il sole lo vedevano solo quando andavano su, alla mensa.

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Cuccioli

Recuperò una scatola e ce li mise dentro. Ora il problema era di far digerire ai suoi genitori la presenza di quattro cani, oltre ai due che già c’erano: il padre l’avrebbe preso col bastone oppure a calci. Quindi scartò la possibilità di portarseli a casa. Ma doveva dare un futuro a quei cani, perché diversamente sarebbero morti di fame. L’idea gli venne come se qualcuno o qualcosa gliel’avesse infilata di forza nel cervello. Si guardò intorno e vide che nel porto c‘erano quattro navi e senza chiedersi nemmeno come avrebbe fatto, decise che ogni nave doveva avere il suo cagnolino. Perché gli occidentali avrebbero sicuramente provveduto al futuro di quei cuccioli: loro erano ricchi.

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Klein

Klein era un ragazzetto curioso e amante degli animali, gironzolava sempre per il porto con la speranza di racimolare qualche spicciolo o un po’ di cibo. La cucciolata era nascosta in un piccolo anfratto tra due balle di canapa; Klein la notò solo perché sentì un lieve guaito. Erano quattro cagnolini di appena qualche giorno, ridotti quasi pelle e ossa, stranamente della madre nessuna traccia, probabilmente era in giro a cercare cibo o addirittura era morta, da quelle parti non era raro. Si guardò intorno per qualche minuto e poi decise che i cuccioli erano stati abbandonati.

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Namibia

L’arrivo a Walvis Bay fu uno spettacolo inaspettato; prima dell’ingresso nella baia c’erano decine di balene a caccia, che facevano evoluzioni balzando fuori dall’acqua e ignorando del tutto la presenza della nave. Entrati nella baia, lungo la penisola, centinaia e centinaia di fenicotteri rosa spiccarono il volo, oscurando il sole per un lungo momento.

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Olio

L’oceano era calmo, come non mai, sembrava che la nave navigasse sull’olio. Lui osservava quel mare fermo e inanimato con interesse.

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