I Tappa: St. Jean Pied de Port, Roncesvalles Km 27 durata 8 ore.
Tappa impegnativa con un dislivello di 1400 metri. Si attraversano i Pirenei passando dalla Francia alla Spagna. Qui inizia il Cammino Francese, che si divide in due vie:quella del fondovalle e quella della montagna. È sicuramente uno dei tratti più belli del cammino. Ma non abbiamo potuto né godere né ammirare la bellezza del paesaggio, colpa la nebbia.
II Tappa: Roncesvalles, Zubiri Km 23 durata 7 ore.
Seconda giornata con un dislivello di circa 1000 metri attraverso boschi e piccoli sentieri la mattina ci regala un po’ di sole poi di nuovo nuvoloso.
III Tappa: Zubiri, Pamplona Km 20 durata 6 ore.
Cominciamo a scendere verso Pamplona attraversando, come nelle tappe precedenti, piccoli paesini dimenticati dal tempo con balconi adornati di fiori di svariati colori, nonostante sia fine ottobre sembra primavera.
IV Tappa: Pamplona, Puente la Reina Km 24 durata 7 ore.
La prima parte della tappa si dimostra molto facile. Iniziamo a salire fino a circa 800 metri su un punto chiamato Alto del Perdon disseminato di generatori eolici e un monumento in ferro, dedicato ai pellegrini, molto caratteristico. Poi la discesa, molto ripida, verso valle.
V Tappa: Puente la Reina, Estella Km 23 durata 6 ore.
C’incamminiamo verso Estella, passando per villaggi i cui edifici sono molto suggestivi, percorrendo antiche strade romane ancora utilizzate e ponti ancora intatti. Lungo il cammino paesi medioevali dove manca solo la gente con i vestiti dell’epoca per far sembrare tutto vero. In uno di questi, la strada, ti porta sotto un arco che sembra una piccola galleria, dove trovi un timbro per mettere il sello (visto) sulla tua Credencial (tipo passaporto). I sentieri sono sempre ben segnalati da una conchiglia stilizzata con una freccia gialla, la quale ci accompagnerà per tutto il cammino.
VI Tappa: Estella, Los Arcos Km 22 durata 6 ore circa.
Verso Los Arcos, ma dopo appena 4 Km ci imbattiamo nella cittadina di Irache dove c’è un convento che all’esterno ha una fontana con due rubinetti, da uno esce acqua pura e fresca e dall’altro indovinate un po’? Vino! L’unica fontana al mondo da dove sgorga vino a volontà, infatti i frati di questo convento sono anche produttori di vino, quindi hanno messo questa fontana dove qualsiasi pellegrino si può dissetare, ovviamente senza approfittarne.
Dulcis in fundo continuiamo il cammino in mezzo a una vastità di vigneti. Zigzagando arriviamo a Los Arcos .
VII Tappa: Los Arcos, Logroño Km 28 durata 8 ore.
Da qui si lascia la Navarra e si entra nella Rioja regione di grandi vigneti, famosa per il suo eccellente vino. Tappa lunga e pesante, con continui saliscendi che mette a dura prova le gambe.
VIII Tappa: Logroño, Nàjera Km 29 durata 9 ore circa.
Uscendo da Logroño si attraversa un grande parco molto bello con un laghetto prati verdi e tanti alberi, la passeggiata dura almeno due ore, poi la campagna bella e fertile tutta ondulata e piena di vigneti, dopo qualche chilometro sei costretto a percorrere un sentiero che costeggia la strada statale, poco romantico ma non si può pretendere sempre il meglio.
IX Tappa: Nàjera, Santo Domingo della Calzada Km 22 durata 8 ore.
Nonostante i pochi chilometri da percorrere ci abbiamo messo 8 ore, siamo andati piano e ci siamo goduti la passeggiata. Santo Domingo della Calzada è una cittadina molto caratteristica.
X Tappa: Santo Domingo della Calzada, Belorado Km. 23 durata 6 ore.
Lasciando la regione della Rioja ed entrando in quella di Castiglia-Leon.
Si racconta che il cammino fa nascere amicizie, amori, che ti dà o ti toglie, a volte ti è amico e a volte ti ostacola. O al contrario ti sostiene, t’incoraggia, ti fa fare l’impensabile.
XI Tappa: Belorado, Burgos Km 24 durata 7 ore.
Nel cammino fai incontri insoliti, singolari, conosci gente di razze e culture diverse. E incontri persone che non avresti mai immaginato di rivedere.
XII Tappa: Burgos Hornillos del Camino Km 20 durata 5 ore.
Siamo partiti da Burgos alle 08.00, tranquilli e senza fretta, assaporando ogni attimo di natura respirata.
XIII Tappa: Hornillos del Camino Hontanas Km 11 durata 4 ore.
In questa tappa cominciano le mesetas, altopiani con campi coltivati di cereali fino a perdita d’occhio. Ce la prendiamo comoda, ci godiamo il paesaggio, anche perché la giornata è stupenda.
XIV Tappa: Hontanas Castrojeriz Km 10 durata 4 ore.
Partenza alle 09.40 siamo stati gli ultimi a lasciare il rifugio, lungo la strada incontriamo il convento di San Anton: un vecchio edificio, abbandonato, in stile gotico del XV° secolo.Il quale venne edificato proprio sul cammino. Si racconta che i monaci di questo convento erano in grado di curare la malattia del “fuoco di sant’Antonio”. Arriviamo a Castrojeriz appena dopo le 13.00.
XV Tappa: Castrojeriz Itero De La Vega Km 11,5 durata 4 ore.
Ci incamminiamo sotto la pioggia verso una nuova tappa. Passate un paio d’ore la pioggia smette lasciando il posto ad uno splendido sole. Dopo circa 10 chilometri giungiamo all’ermita di San Nicolas antico rifugio del XIII° secolo, eccezionalmente recuperato e gestito da una confraternita Italiana, posto a fianco a un fiume e attraversato da un bellissimo ponte medioevale anch’esso restaurato con maestria. Oltrepassato il ponte si entra nella provincia di Palencia. Dopo qualche chilometro arriviamo a Itero De La Vega.
XVI Tappa: Itero De La Vega Fromista Km 15 durata 5 ore.
La piana sconfinata di Tierra de Campos l’attraversiamo tranquilli passando, poi, per Boadilla del Camino, altro piccolo paesino sperduto nella steppa e lungo i canali di Castilla: un progetto del XVIII° secolo mai terminato, che doveva servire al trasporto di merci fino al mar Cantabrico. Arriviamo a Fromista, antico centro agricolo chiamato dai romani Frumesta per la sua abbondanza di grano, con l’imponente chiesa di San Martin in stile romanico spagnolo fondata dell’XI° secolo.
XVII Tappa: Fromista Carrion de los Condes Km 20 durata 6 ore.
Siamo partiti presto in direzione ovest con una splendida luna davanti a noi, e il sole appena sorto alle nostre spalle. Decidiamo di allungare la tappa, anche perché è abbastanza facile: un piccolo sentiero, in piano e senza dislivelli, che costeggia una strada asfaltata e poco trafficata. Ci accompagnano sempre le indicazioni con il simbolo della conchiglia stilizzata. Lungo il cammino si incontrano i paesini di: Poblacion de Campos, Villarmentero e Villalcàzar de Sirga, conosciuta anche come Villasirga (città del cammino), appartenuta in passato all’ordine dei Templari i quali tutelavano il “Sirga Peregrinal” cioè la calzada sinonimo di strada o cammino.
XVIII° Tappa:Cdl Condes Terradillos de Templarios Km 26 durata 7 ore.
Oggi ci aspettano 26 km. Di cui 17 di percorso molto accidentato con sterrato e pietre, sembra che le abbiano messe la apposta per far soffrire i pellegrini! Inoltre non si incontra un paese per tutto il tragitto. Arriviamo a Terradillos de Templarios ma di Templari non c’è traccia…
XIX Tappa: Terradillos de Templarios. Sahagun km 14 durata 4 ore
Lungo il cammino incontriamo le case degli hobbit (chi ha visto o letto il Signore degli Anelli sa), scavate nei dislivelli del terreno, queste abitazioni sono molto caratteristiche. Arrivati a Sahagun accuso un dolore lancinante al fianco sinistro…ci fermiamo.
XX Tappa: Sahagun El Burgo Ranero km 18 durata 6 ore
Camminiamo senza forzare, anche oggi costeggiamo una strada asfaltata e con poco traffico. Le giornate continuano a essere soleggiate e la temperatura con punte anche di 24°. Come ogni giorno incontriamo altri pellegrini, persone che per ragioni diverse hanno intrapreso questo viaggio, chi per un motivo religioso, chi spirituale, chi mistico, chi perché ama la natura, o chi solo per fare un viaggio diverso. Ognuno di loro va alla ricerca di qualcosa e porta con sé un sogno, una storia, una speranza. Gente che proviene da tutti gli angoli del mondo: Americani, Canadesi, Argentini, Australiani, Giapponesi, Coreani, Israeliani…e la gran parte giovani.
XXI Tappa: El Burgo Ranero Mansilla de las Mulas km 19 durata 6 ore
Siamo partiti che albeggiava, più si va verso ovest più il sole sorge tardi. Questa mattina per coincidenza siamo partiti tutti insieme, è stato bello vedere tanti giovani incamminarsi verso un’altra giornata luminosa. Ieri sera dopo cena si è creata una bella atmosfera, qualcuno ha tirato fuori una chitarra e ci siamo messi tutti a cantare. Il sentiero si avvia verso una pista di terra battuta circondato da campi coltivati. Respiriamo l’odore della terra appena arata, e tutto ci sembra eterno.
XXII Tappa: Mansilla de las Mulas Leòn km 13 durata 4 ore
Prima di entrare a Leòn attraversiamo la zona industriale e la cosa è scoraggiante, ma…
Antica capitale, fondata dai romani, Leòn, sorprende il pellegrino per la sua bellezza, la sua storia, i suoi monumenti, e le sue fontane. Passaggio obbligato del cammino di Santiago, merita una visita accurata.
XXIII Tappa: Leòn S.Martin del Camino km 26 durata 8 ore
Ci allontaniamo la mattina presto.Per attraversare Leòn ci mettiamo un’ora, il cammino si snoda al fianco di una strada asfaltata e trafficata…
XXIV Tappa: S.Martin del Camino Astorga km 29 durata 7 ore
La giornata passa veloce, “maciniamo” con leggerezza i chilometri. Ogni tanto facciamo uno stop, e appena dopo pranzo arriviamo ad Astorga: costruita su una collina e sulle rovine di una fortezza celtica, citata da Plinio il vecchio, fu conquistata dai romani e chiamata Asturica Augusta. Crocevia di due cammini, quello Francese e quello della Plata. Durante la guerra d’indipendenza spagnola Astorga resistette a un duro assedio da parte delle truppe napoleoniche, il che fu in una brutta sconfitta per gli attaccanti. Tra le belle chiese e monumenti balza all’occhio il Palacio Episcopal in stile neogotico, stupenda opera di Gaudì.
XXV Tappa: Astorga Foncebadòn km 27 durata 7 ore
Dopo molti giorni lungo gli altipiani mesetici si comincia una leggera ma costante salita e si iniziano a intravedere le cime dei montes de Leòn. Si attraversano rispettivamente: Murias de Rechivaldo, Santa Catalina de Somoza, El Ganso, Rabanal del Camino. Piccoli borghi che esistono solo perché sono percorsi dal cammino.
Giornata luminosa, siamo affascinati dallo spettacolo che ci offre la natura, camminiamo con passo leggero e ci godiamo il paesaggio. A pranzo facciamo un pit-stop e decidiamo di fermarci a Foncebadòn.
XXVI Tappa: Foncebadòn Ponferrada km 28 durata 7 ore
Svegliati, come tutte le mattine, alle 7.00. Dopo la colazione ci siamo messi in cammino. L’alba esplode in tutta la sua bellezza, e ci regala un’altra giornata incantevole.
Continuiamo a salire per raggiungere il punto più alto del cammino, la montagna ci offre spunti fotografici straordinari.
Dopo un po’ arriviamo alla Cruz de hierro: un altro monumento simbolo del cammino. Iniziamo una leggera discesa superando villaggi caratteristici. Come tutti i giorni lungo la strada incontriamo altri pellegrini – ormai ci conosciamo tutti – con i quali scambiamo il classico augurio di “buon camino”.
Ponferrada un’altra città simbolo del cammino, è stata in passato, il presidio più importante dei Templari. Con un imponente castello tenuto in ottimo stato, è definita la città templare per eccellenza.
XXVII Tappa: Ponferrada Villafranca del Bierzo km 23 durata 6 ore
Si scende giù verso la valle in una campagna molto bella, oggi la giornata splende di una luce particolare e ha una tavolozza di colori autunnali che vanno dal giallo,all’arancio,al rosso, al marrone…poi si comincia a risalire gradualmente, e si continua così su una campagna ondulata fino a raggiungere i 600 metri di altitudine per poi giungere a Villafranca del Bierzo. Anche questa una cittadina la cui economia si regge sul cammino e sui pellegrini. Sembra di stare nel medioevo.
XXVIII Tappa: Villafranca del Bierzo O Cebreiro km 32 durata 8 ore
Ci siamo svegliati presto, avvantaggiati anche dal ripristino dell’ora solare. E’ nostra intenzione arrivare fino a O Cebrerio, oltre 30 kilometri in salita fino a raggiungere la seconda montagna più alta di questo tratto del cammino. Dopo la prima parte del percorso tra sentieri, strade asfaltate, colline e campi coltivati. Comincia l’ascesa al mitico Cebrerio,
la pendenza si fa sempre più marcata, mano a mano che proseguiamo. Facciamo soste con più frequenza per non affaticarci maggiormente. Anche oggi la giornata è splendida e la montagna ci regala delle prospettive di paesaggio incredibili. Lungo il sentiero si incontrano le familiari pietre miliari che ti segnalano i chilometri che mancano per Santiago di Compostela. Ormai siamo in Galizia, mancano 150 kilometri all’ arrivo. Animo (forza, avanti) vedi scritto, ogni tanto lungo la strada.
O Cebreiro è un posto misterioso sembra uscito da un racconto di Tolkien. Un villaggio di origine celtica con strade di pietra e case insolite chiamate Pallozas.
Tutto sembra talmente magico che se apparisse Merlino da dietro l’angolo non mi meraviglierei. L’atmosfera è ancora più incantata dal suono di cornamuse che esce dalle locande lungo la strada principale. Siamo stregati.
XXIX Tappa: O Cebreiro Tricastela km 21 durata 8 ore
Ci avviamo in mezzo alla nebbia, oggi dobbiamo superare due passi: Alto do Poio e Alto san Roque, poi scendere verso Tricastela. Inizia a piovere e facciamo soste forzate, con la speranza che smetta. La pioggia ci accompagnerà per tutta la giornata.
La Galizia è definita “l’Irlanda Iberica”non solo per i fitti boschi e prati verdi, e neanche per i luoghi mistici come O Cebrerio, ma principalmente per il clima molto anglosassone. Più avanti saranno rare le giornate di sole e ricorderemo con nostalgia le belle giornate passate prima di entrare in Galizia.
Arriviamo a Tricastela zuppi d’acqua fin nelle mutande.
XXX Tappa:Tricastela Sarria km 19 durata 5 ore
Usciamo dal rifugio e ci fermiamo in un bar per fare colazione. Comincia a cadere una pioggerellina fitta che ci farà compagnia per quasi tutta la giornata. Procediamo in mezzo al fango e al letame, superiamo fenditure che col cadere della pioggia diventano rigagnoli pieni di melma e pantani insuperabili. Attraversiamo boschi, superiamo piccoli torrenti, valichiamo alture, scavalchiamo alberi sradicati, percorriamo villaggi abbandonati, borgate isolate, sempre circondati da una natura umida e cupa. Se c’è un momento in cui la ragione ti consiglia di rinunciare, è questo. Decidiamo di fermarci prima, a Sarria, siamo troppo “innaffiati” e stanchi.
Anche questo è il cammino.
XXXI Tappa: Sarria Portomarin km 24 durata 6 ore
Stamattina diluvia, aspettiamo che si calmi e poi ci muoviamo. Ieri abbiamo comprato due mantelle speciali che oltre a coprire noi si possono stendere sopra lo zaino. Passato l’acquazzone ci mettiamo in cammino, destinazione Portomarin. Dopo qualche ora smette di piovere e, di tanto in tanto, fa capolino un raggio di sole. La cosa ci rallegra e ci invoglia, dandoci la carica necessaria a proseguire. Lungo il cammino ci imbattiamo in una pietra miliare o cippo che segnala gli ultimi 100 chilometri per Santiago. Stimolati ulteriormente andiamo avanti con la certezza di essere prossimi alla meta. Camminiamo beati tra campi, vallate e verdi pascoli, con cavalli, capre, vacche… in mezzo a boschi che ci fanno da tetto e foglie secche da pavimento. Da lontano un ponte su un fiume e aldilà di esso Portomarin.
XXXII Tappa: Portomarin Palas de Rei km 24 durata 6 ore
Giornata grigia, con rovesci di pioggia alternati a sereno. Bardati con le “mantelle speciali” (la mia è già strappata), avanziamo verso una nuova meta. Prendiamo la strada principale fino a un ponte e attraversiamo l’embalse (diga, invaso). Incontriamo i primi Horreos: manufatti in pietra e legno, tipici di queste zone, per conservare il mais e preservarlo dall’umidità. Superiamo un bosco di eucalipto dal caratteristico profumo poi una dura salita: una mulattiera dove la melma insieme al letame è una costante. Attraversiamo i soliti borghi dimenticati dal tempo, con costruzioni fatte con pietra a secco. Antica tecnica di costruzione, usata anche dai Celti, di pietre semilavorate sovrapposte. Ricomincia a piovere, per oggi basta, ci fermiamo.
XXXIII Tappa: Palas de Rei Arzùa km 30 durata 8 ore
La giornata promette bene, ci sono sprazzi di sole che ci stimolano a continuare, ci avviamo con passo lesto verso la successiva destinazione. ULTREIA, questa espressione era utilizzata dai pellegrini come saluto o esortazione. Deriva dal latino ultra (più) ed eia (avanti) Anticamente si diceva“Ultreia, Suseia, Santiago”Forza, che più avanti c’è Santiago.
Stop tecnico a Melide, in un famoso ristorante, per una scorpacciata di Pulpo alla Gallega. Ripartiamo satolli e appesantiti, ma n’è valsa la pena. Ci inoltriamo di nuovo nel paesaggio rurale, tra salite e discese, fitte foreste, immensi campi, ruscelli e fiumi, in un caleidoscopio di forme e colori; con l’animo leggero di chi sa che è prossimo alla meta. In questa tappa si incrociano tre cammini: Camino Frances, Camino del Norte, Camino Primitivo. Con il conseguente aumento di pellegrini che incontriamo lungo la strada, anche loro allegri e spensierati, consci di essere vicini all’obbiettivo finale. Facciamo un tratto di strada insieme scambiando qualche parola, il cammino si sta per compiere, ma non per tutti, noi abbiamo deciso già da tempo: si va a Fisterra!
XXXIV Tappa: Arzùa Monte do Gozo km 35 durata 9 ore
Animo! Ultima tappa, dopo un mese di cammino fatto di sforzi, di cose belle: la natura le amicizie, le emozioni; di cose meno belle, vesciche ai piedi, dolori articolari, disagi…
Questi ultimi chilometri ti rallegrano il cuore e ti fanno stare in pace con te stesso. Mai come in questo momento ti senti parte della natura che ti circonda. Cammini spedito macinando chilometri dopo chilometri, ormai ti puoi definire un vero pellegrino, Ultreia, Suseia, Santiago.
Il monte do Gozo (Monte della gioia), posto a 5 chilometri da Santiago di Compostela, è stato in passato il luogo dove gli antichi pellegrini scorgevano Santiago, là sostavano per mondarsi sia nel corpo sia nello spirito e presentarsi davanti all’apostolo più degni e puliti. Ora questo posto è diventato un complesso turistico con molti servizi e un rifugio con 800 posti letto. Anche questo è il cammino.
XXXIIV Tappa: Monte do Gozo Santiago de Compostela km 5
Che dire? Siamo a Santiago, ma senza poesia, manca anche quella magia che ci ha accompagnati per tanti giorni lungo il cammino. La delusione è forte e non sono l’unico a sentirla. La città vecchia non è brutta, anzi, ma è l’insieme che non affascina. Troppo commerciale, troppo turistica, troppo cara. Il rifugio municipale, gestito da preti, costa 10 €uro a notte, un prezzo esagerato mai trovato lungo il cammino, i ristoranti hanno prezzi inaccessibili, tutto è più caro, anche l’acqua.
Ci dirigiamo all’ Oficina del Peregrino e presentiamo la Credencial con tutti i sellos, (vidimazioni), per farci rilasciare la “Campostela”, il documento ufficiale che attesta l’avvenuto pellegrinaggio. Per averlo basta dimostrare di aver percorso a piedi almeno 100 chilometri del cammino. Anche in questo non c’è poesia.
Visitiamo la cattedrale, che avrebbe bisogno di un restyling. poi ci soffermiamo sulla piazza per le foto di rito insieme a tanti amici. E dopo un giro per la città torniamo a dormire a Monte do Gozo.
XXXIIIV Tappa: Monte do Gozo Negreira km 25 durata 7 ore
E’ l’alba di una nuova avventura, dopo aver attraversato Santiago e la sua estesa periferia, c’immergiamo di nuovo nella natura. Ritroviamo gli antichi borghi, i fiumi, i ponti medioevali, i granai, i campi coltivati, e siamo di nuovo in pace. Ormai siamo tutti attratti dalla voce del mare. La pioggia, ritroviamo anche quella, inizia a cadere senza sosta, le “mantelle speciali”, rattoppate alla meglio, non sono più adeguate, fanno acqua da tutte le parti. Giunti al rifugio (piccolo e sporco) scopriamo che è finita l’acqua calda, in più i ritardatari trovano posto in tende da campeggio, già predisposte nel giardino retrostante, sotto la pioggia. Organizziamo, tutti insieme, la cena che ci regala un momento di aggregazione e di calore.
XXXIX Tappa: Negreira Olveiroa km 33 durata 8 ore
Piove (governo ladro), indugiamo prima di incamminarci, dopo un’ora diminuisce poi smette. Ci avviamo con passo svelto: oggi ci aspetta una lunga tappa. Attraversiamo la campagna umida su piste scivolose e sentieri in salita irti di pietre, ogni tanto un incontro singolare ci distoglie dalla fatica (airone cinerino). Ricomincia a piovere ci copriamo alla meglio e proseguiamo, la strada è lunga e dobbiamo accelerare altrimenti rischiamo di non trovare posto.
XL Tappa: Olveiroa Fisterra km 32 durata 8 ore
Ultima tappa, ci fermiamo al bar per fare il desayuno e dalla televisione apprendiamo che Barack Obama è stato eletto presidente degli USA. Esce il sole che ci irradia e ci riscalda con i sui raggi. Iniziamo un sali-scendi tra le colline e i boschi di eucalipto dal piacevole aroma, verso la Costa da Morte, chiamata così per i suoi numerosi naufragi. Attraversiamo sonnacchiosi villaggi di pescatori, soffermandoci ad ammirare le evoluzioni dei gabbiani che stridono intorno a una barca al rientro dalla pesca, o ad un tuffo di un cormorano nel blu del mare, e ancora più in là verso il posto che per secoli è stato considerato la fine del mondo occidentale.
Siamo rapiti, incantati, stregati…
Fisterra! Giungiamo al rifugio con i piedi che bruciano, ci viene rilasciano un altro attestato, molto più gradito, poi di corsa verso il faro, Animo mancano ancora 3 km.
Ultreia, Suseia, Fisterra!!.