L’alba

L’alba lo colse seduto, in equilibrio, sull’atollo con la cagnetta ancora tremante sotto la cerata e con il muro di ghiaccio che lo sovrastava, in un tratto di mare miracolosamente calmo.

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Atollo

L’atollo gli andò a sbattere direttamente sul naso, facendolo quasi affogare, ma ci si aggrappò senza esitazione.

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Cagnetta

Arrivato sul ponte la nave gli venne meno sotto i piedi. Si lanciò in acqua senza pensarci su, annaspando cercava di tenere la cagnetta sopra il livello del mare.

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Scialuppe

Il Comandante diede ordine di occupare le due scialuppe libere e abbandonare subito la nave, la quale iniziava a scivolare lungo la parte sommersa dell’iceberg, sempre più velocemente.

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Abbandono

L’abbandono fu concitato: la nave era inclinata e due delle quattro scialuppe non potevano essere sganciate. Una squadra di uomini stava cercando di sganciarne almeno una…

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L’eco

L’eco si accrebbe, rimbalzando sui calanchi di ghiaccio e facendo gemere i timpani agli uomini.

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Lavagna ciclopica

L’impatto non fu potente come ci si sarebbe aspettato: la nave si incastrò sulla parte sommersa dell’iceberg, inclinandosi su un fianco. Fu il rumore che li sconvolse: come di un gesso colossale che scriveva su una lavagna ciclopica.

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Parete imponente

Il vento gelò, turbinando neve a ciuffi, fino a quando una parete imponente, da riempire la vista, e con dei profondi solchi, si materializzò così vicino che tra la meraviglia e l’impatto passarono pochi secondi. 

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Biancore diafano

Inaspettatamente, le onde cessarono e il mare si colorò di un biancore diafano, screziato da lingue cerule.

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Sagoma

Improvvisamente una sagoma lattea, avvolta da una nebbia turbinosa, si profilò in lontananza; accompagnata da un rumore assordante, come di vetro calpestato da piedi giganteschi.

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