La valigia

«Buongiorno signore, carta d’imbarco e passaporto prego».

«Ecco, a lei».

«Quante valigie ha, signore?»

«Quattro».

«Quante?… Quattro!»

«Sì, quattro».

«Mi dispiace signore ma la franchigia bagagli è di tre colli».

«Senta signorina io ho bisogno di imbarcare tutt’e quattro le valigie, per me è necessario».

«Signore le consiglio di far entrare tutto il vestiario nei tre colli».

«No, non è possibile mi servono tutti, non posso lasciarli qua… »

«Dovrà farlo signore, diversamente non può imbarcarsi».

«La prego signorina non li posso lasciare qua, ne ho bisogno, senza mi sentirei nudo».

«Perché non elimina qualche indumento?»

«Non posso».

«Perché non può?»

«Volerebbero via!»

«Come volerebbero via?»

«Sì, volerebbero via».

«Scusi signore che razza di indumenti contengono le sue valigie?»

«Non sono indumenti».

«E cosa sono, signore?»

«Pensieri».

«Pensieri? Ma non sono troppe quattro valigie di pensieri?»

«No, io ci tengo alle mie comodità».

«E li deve portare tutti con sé? Non può lasciarne qualcuno a casa?»

«No, ho paura che li rubino».

«Be’ potrebbe ridurre il numero dei pensieri e farli entrare tutti in tre soli colli, non crede signore?»

«No, non me la sento, soffrirebbero troppo: incastrati l’uno sull’altro in uno spazio ristretto e senza luce… no, preferisco tenerli comodi».

«Ma perché,quanto tempo resta fuori, signore?»

«Sei mesi, signorina».

«Non può indossarne qualcuno più di una volta,? Tanto se sono freschi e puliti, possono essere riutilizzati e… »

«No, ne voglio indossare uno al giorno, i pensieri usati non mi piacciono».

«Può comprarne altri in viaggio, il costo non è eccessivo».

«I pensieri in vendita sono polverosi e antiquati, preferisco i miei».

«Senta signore io non posso aiutarla, lei deve assolutamente eliminare una valigia. Tolga la rossa».

«No, la rossa no».

«Perché la rossa no?»

«E’ quella dei pensieri d’amore».

«Allora la verde».

«Neanche, è quella dei pensieri di speranza».

«Quella blu allora».

«Nemmeno, è quella dei pensieri di pace».

«Non resta che la viola. Elimini quella viola allora».

«No! Proprio quella no!»

«Perché proprio quella no, signore? Che tipo di pensieri contiene quella valigia?»

«Emh… »

«Allora? Me lo dice signore?»

«Emh… quella viola non contiene pensieri».

«Cosa allora?»

«Emh… sogni».

«Sogni?! Lo sa che il contrabbando di sogni è punibile con l’arresto immediato? Lei è un folle!»

«Lo so, lo so, ma i sogni sono miei, perché non dovrei portarli con me?»

«I sogni vanno condivisi con gli altri, altrimenti è impossibile che si realizzino. Apra subito la valigia viola e faccia uscire i sogni, in modo che  possano beneficiarne anche gli altri. Si muova!».

«D’accordo, d’accordo lo faccio, ma non ne posso tenere qualcuno per me?»

«Non c’è bisogno: i sognatori come lei possono produrne tanti. Felice volo signore».

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